Quando nel 1856 Franz Liszt presentò l'ultima versione della sua quasi sonata (è lo stesso autore che così la definì) "Dopo una lettura di Dante", l'impressione fu enorme per la monumentalità del brano, le sue difficoltà, il continuo ambiamento di timbri e colori, gli arpeggi di tutti i tipi da eseguirsi a velocità estreme, le dinamiche sonore: dal pianissimo al fortissimo. Liszt era considerato un virtuoso del pianoforte, anzi il più grande virtuoso a quel tempo esistente e il brano - che faceva parte del secondo volume dei già famosi "Années de pelerinage" - fu subito catalogato come il più difficile da eseguire. Venerdì scorso gli Amici della Musica della nostra Città hanno presentato questo pezzo eseguito da un pianista di talento e di temperamento: Marco Grieco, diplomatosi al Conservatorio di Foggia con il massimo dei voti e la lode, che è riuscito ad incatenare gli ascoltatori e renderli partecipi del suo modo - deciso, senza tentennamenti, esplosivo quando occorreva ma anche rispettoso dei momenti lirici che lo spartito contiene - di affrontare una scrittura così ostica e complicata. Prima dei tre brani di Liszt che il pianista - primo italiano ad essere invitato alla mitica "St.Martin in the fields Akademy" di Londra - ha presentato, erano stati eseguiti: la Sonata op. 31 n. 2 "la Tempesta" di Beethoven, lo Scherzo op. 31 n.2 di Chopin e una delle trascrizioni di Busoni dei Preludi di Bach. Ne è scaturita una bella serata di "buona musica" che ha chiuso in maniera molto soddisfacente la prima parte della stagione dei Venerdì Musicali 2017 e i calorosi e ripetuti applausi a fine concerto sono stati ripagati con l'esecuzione di uno dei tre Notturni opera postuma di Chopin.